
Mind the gap! Cos’è il gap previdenziale e come porre rimedio
Il gap previdenziale.
Tutti ne parlano. Alla radio, nei bar, al lavoro, negli articoli di giornale, il web abbonda di siti che ne calcolano l’ammontare e gli esperti del settore dichiarano che cambierà il futuro delle nuove generazioni.
Ma che cos’è?
Si tratta della differenza percentuale tra la prima rendita pensionistica (la nostra futura pensione) e il nostro ultimo stipendio da lavoratore. Maggiore sarà la differenza (il gap), maggiore sarà l’abbassamento dello stile di vita che avremo una volta in pensione..
Facciamo un esempio:
Mario è un ragazzo nato nel 1985, ha un contratto di lavoro da collaboratore e guadagna annualmente 20.000 euro. Se consideriamo la carriera (+2%) e l’inflazione si ipotizza un ultimo stipendio annuo di circa 45.000 euro. Con la riforma Fornero, le ipotesi indicano che Mario avrà una pensione di circa 25.000 euro: il suo gap previdenziale sarà quindi del 45%.[1]
Ultimo stipendio | 45.000 euro |
Pensione | 25.000 euro |
Gap | 45% |
Mario, dal primo giorno in cui andrà in pensione vedrà ridursi le sue entrare del 45%. Un quarantenne oggi va incontro a un gap vicino al 38%; un collega di vent’anni più anziano, che svolge la stessa attività, a pari condizioni, avrà un gap minore, circa il 25%.
L’altra faccia della medaglia è il tasso di sostituzione, che indica in percentuale quanto la pensione coprirà l’ultimo stipendio. Nel caso di Mario il tasso di sostituzione è quindi del 55%.
Queste percentuali rendono immediatamente comprensibile la necessità di affrontare l’argomento per porvi rimedio.
Per ridurre il gap è possibile far ricorso ai prodotti di previdenza complementare, i cosiddetti Fondi Pensione. Versando dai 4 ai 7 euro al giorno in uno di questi fondi un trentenne lavoratore dipendente riuscirebbe a ad abbassare il gap al 20%[2].
Per capire meglio come funzionano i Fondi Pensione leggi sul nostro Wiki la relativa voce.
E’ tutto chiaro? Ora non ti resta che calcolare il tuo gap previdenziale e commentare qui sotto il risultato.
[1] MEFOP
[2] Un autonomo dovrebbe accantonare nel salvadanaio previdenziale dagli 8 ai 14 euro al giorno per arrivare allo stesso obiettivo, dati ripresi da articolo di Paola Valentini, Milano Finanza, 16-06-2012
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