
I migliori (e i peggiori) paesi dove essere anziani
L’ HelpAge International’s Global AgeWatch Index è un indice che classifica i paesi del mondo in base alle condizioni di vita della fascia di popolazione più anziana. E’ realizzato da Help Age, un’organizzazione internazionale no profit che si è data come obiettivo quello di aiutare questa particolare porzione di popolazione mondiale.
Si basa su quattro fattori chiave che determinano il generale benessere durante la terza età:
Il tema ci tocca particolarmente dato che l’Italia è il secondo paese al mondo per popolazione anziana, il 27% del totale (sarà il 38% nel 2050), seconda solo al Giappone (31% del totale).
Nella classifica generale, il Bel Paese si posiziona al 27° posto su 91. Subito dopo l’Argentina e prima del Costa Rica. Al tetto della classifica, tanto per cambiare, i paesi scandinavi, nord Europa e Canada. Fanalini di coda Pakistan, Tanzania e Afghanistan.
Se però prendessimo in considerazione solo i primi due fattori, reddito previsto – stato di salute, l’Italia si posizionerebbe molto meglio. Infatti abbiamo un’aspettativa di vita dopo i 60 anni tra le più alte, vivremo in media altri 25 anni (di cui 18 anni in salute) e, grazie al sistema pubblico pensionistico, ci classifichiamo molto bene anche come reddito previsto in pensione.
Tuttavia, arranchiamo negli altri due settori, lavoro ed educazione – contesto generale. Solo il 36% degli anziani italiani ha un impiego di qualche tipo e solo il 41% ha un’istruzione di minimo secondo livello.
Dalla ricerca emerge anche che solo il 53% di chi ha più di 50 anni ha accesso ai trasporti pubblici e circa il 63% si sente sicuro a camminare da solo per strada.
Per chi avesse voglia di approfondire, cliccando qui si possono consultare tutti i dati relativi all’Italia, continuando a navigare nel sito si possono anche confrontare i vari paesi e visualizzare una mappa mondiale colorata in base ai risultati ottenuti da ogni singola nazione nei vari ambiti di valutazione.
Concludiamo con una percentuale: in Italia l’ 83% degli over 50 ha almeno un parente o un amico su cui contare nei momenti difficili. Una percentuale alta, a conferma dei forti legami sociali presenti nel nostro paese. Il risvolto della medaglia, però, è l’esistenza di un 17% di anziani italiani che affronta le difficoltà della terza età in solitudine.
Sicuramente un dato sul quale siamo chiamati a riflettere.
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